Comunità di Gesù

Art. 35

La Comunità di Gesù, che non ha scopo di lucro, amministra i suoi beni materiali a norma del presente Statuto e in conformità ai cann. 325 e 1255 del CIC.

Ciascun membro conserva la proprietà e la gestione dei suoi beni personali.

La Comunità di Gesù si sostiene con le offerte, le quote sociali e con gli atti di liberalità da parte di chiunque intenda sostenere, anche dall’esterno, la Comunità medesima.

Le quote ed i contributi associativi sono intrasmissibili, anche a causa di morte, e non rivalutabili.

È fatto divieto di distribuire anche in modo indiretto utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’Associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione siano imposte dalla legge.

Il Presidente e il Consiglio della Comunità, nell’amministrare il patrimonio dell’ente, effettueranno una perequazione dei beni comuni, con spirito di distacco interiore e generosità di cuore.

Nelle scelte, il Presidente e il Consiglio della Comunità saranno illuminati dall’esempio della primitiva comunità cristiana, dove “nessuno era tra loro bisognoso” (At 4,34) ed il motto sarà: “ognuno dà secondo le sue possibilità, ognuno riceve secondo le sue necessità”.

In caso di scioglimento dell’Associazione, il patrimonio della Comunità sarà devoluto dal Consiglio ad una Associazione o Comunità Carismatica Cattolica, impegnata nel cammino per l’unità dei cristiani (cfr. 326 del CIC).